mercoledì 29 ottobre 2008

Obrigado.Al grande esploratore

Il novel viaggiante, noto anche come l'esule giunse ancora una volta di fronte all'oceano, ma imbarazzato dalla sua piccolezza in fronte a tanta gloria, tanto prestigio, tanta esperienza. La citta' del grande esploratore, nel quale nome avevano eretto torri ponti piazze e statue. non piu' splendente come allora, nascondeva nei suoi vicoli un fascino recondito, forse troppo per lasciar intendere qualcosa di se', al che' l'esule si trovava PERPLESSO. allo stesso tempo stupefatto. coloro che quasi tutto avevano scoperto, ora erano cosi' difficili nel farsi scoprire. La bandiera sventola sui tetti. sventola al respiro del loro vicino, amico e non troppo misterioso oceano.

venerdì 24 ottobre 2008

Le ninfe de la ciudad de Federico

L'assonnata citta' del sommo poeta, a las cinco de la tarde era ancora in piena siesta e non offriva molte sue facce e la curiosita' famelica dell'esule non veniva soddisfatta a pieno, se non che quei meandri e vicoli quasi gli facevano perdere la testa, ma mai quanto le ninfe che in quella citta' pareva avessero trovato il loro regno. venivano da terre vicine e lontane e la loro ermosita' profumava l'aria e intorbidiva i sensi degli uomini, pastori o marinai quali fossero. non tutte degnavano pero' concedere attenzioni a quegli inebetiti personaggi che inebriati tenevano gli occhi quasi a mezz'asta, ma quando se ne andavano soli, subentrava una strana rabbia dentro di loro, come mossa da una non si sa quale delusione. questa serie di sensazioni aveva assalito il gitan viaggiante che colto da strani dubbi, non sapeva quale strada prendere...finche' non provo' la piu' semplice, la strada della citta' con i suoi profumi e i suoi sfizi e allegri vizi, che lo coinvolsero rapidamente e si ritrovo' non da solo a ballare ebbro d'allegrezza, infatti un ninfa dalle terre piu' lontane, dove il fratel giuliante intentava metter radice, si appresto' e insieme goderono della popolare magia della citta' del sommo poeta.

venerdì 10 ottobre 2008

La Capital

M'encanta.....

sabato 4 ottobre 2008

Vento in poppa

La barca era pronta. Nella sua mente l'isola gia' finalmente alle spalle. Solo un'autostrada iperuranica colorata davanti. Il bianco polveroso loto non fu mai tentazione, e la sua imbarcazione gia' era in acqua. Il deserto e le onde che lo spennellavano non tarderanno a suscitar nostalgia, o forse no. Ancora non ci e' dato sapere niente.Quello che sembrava l'elemento piu' contorto e sinistro di quest'"avventura" era riuscito a mutarsi in quello piu' affascinante e mistico. Non ci e' dato sapere niente. Solo tanti colori. E un cassetto di bei ricordi, in mezzo al deserto che rischiava piu' volte di rimanere in quella informe scatola cranica.
oh, shiver..is this the shadow way?

venerdì 15 agosto 2008

Profumi e richiami di terre lontane, come canto di sirena impossibili a ignorare

Guardare l'oceano gli portava sempre tanti sogni e pensieri, e assaporando il profumo del vento, si recava al tanto sospirato travaglio, nella speranza di mettere da parte piu' materiale possibile. La sua barca, rotta veniva spolverata ogni giorno dalle sue mani trasudanti attesa. Alcuni come lui, che tempo prima avevano fatto approdo su quel deserto in mezzo al mare lo sostenevano, lo consigliavano, si facevano sostenere e si lasciavano consigliare. Viaggiatori che avevano trovato nell'isola piu' che un porto e sentivano piacere all'idea di rimanervi ancora. Buona gente, che pero' a volte pareva non capire l'ansia dell'esule, come bloccato in una terra che era specchio di tutto quello che non era. Pero' facevano spesso festa tutti insieme, e rimandavano all'indomani i pensieri fuggiaschi del mancato marinaio, ora attento e meticoloso collezionista di chiodi. L'orizzonte celava l'infinito e di conseguenza un'infinita voglia di sfiorarlo.

domenica 22 giugno 2008

L'isola dei Loti

il vortice colorato e frenetico della citta' lo aveva spinto violentemente su di un'isola lontana 1400 chilometri dalle colonne d'ercole. La gente sembrava cosi' felice in quel luogo, nessuno sembrava essere cittadino del mondo reale e nessuno sembrava volervi far ritorno. In mezzo a quella distesa di sabbia, un deserto senza alberi ne' piante sorgeva un paesino, che tutto poteva sembrare meno che deserto, desertico o tipico del deserto. La gente, intontita dalle tante vetrine, dalle creme solari e la sera da sidri vari, si muoveva lentamente con un blando sorriso per quelle strade, cosi' finte. L'esule non si dava per vinto pero', e tenendosi qualche volta a debita distanza da quel cosi' scrauso inganno al quale tutti quanti si abbandonavano senza redini. Era tempo pero' di mettere da parte legna, chiodi e tutto l'occorrente per riparare la sua nave e ricominciare il viaggio.

sabato 7 giugno 2008

La prima spiaggia

Dopo un lungo girovagare di giorni e giorni l'esule arrivo' in una massa indistinta di persone, case, costruzioni, i quali profumi e cattivi odori sfrecciavano in lungo e in largo tra quella numerosa varieta' di colori. Il povero trampoliere spaesato non sapeva dove girare la testa, ma preso dalla curiosita' si lascio' avvolgere e travolgere da quella dinamica frenetica nube colorata di informe fascino. Tutto pian piano prese una forma distinta. I colori trovarono una loro locazione e gli odori si alternavano e vicendevolmente si presentavano ai suoi sensi. Ma tante domande ancora, e una certa reticenza ad abbandonare quel suo adorato mondo di pensieri, idee, sogni, mmagini. Si preparava a fare i conti con quel suo muro piu' arduo..Crescere.

martedì 3 giugno 2008

Capitolo 1:"Fatti non foste a viver come bruti"

..Conoscevo una ragazza..Era esuberante, energica, sempre allegra e frizzante, una di quelle che picchietta il piede quando è ferma, perchè non sopporta le attese..Si chiamava Bezzy Partenza. Tempo dopo conobbi uno strano tipo, un po' malinconico, con lo sguardo assente, ma con un saccente sorriso di chi ha visto, di chi ha qualcosa da ricordare..Si chiamava Joy Ritorno. Poco tempo dopo venni a sapere che si erano incontrati, conosciuti e innamorati. Lui era rimasto folgorato dalla dolcezza della sua impazienza, dal calore del suo sorriso, da quella felicità che avrebbe trasmesso anche a cento giorni di diluvio. Lei si perse nella profondità dei suoi occhi scuri, del colore della terra, quella terra che più e più volte aveva calpestato e che la si poteva trovare ancora sotto le sue scarpe, dalla sua voce così intensa e rassicurante, che la faceva sentire tra le coperte del letto anche in mezzo alla strada. Si sposarono e poco dopo ebbero un bel figlio, forte, che scalciava come la madre e ascoltava la musica guardando il cielo come il padre. Lo avevano battezzato Julius Viaggio. Crebbe sano, intelligente, esuberante e romantico, suonava la chitarra, e le ragazze lo guardavano come si guarda una di quelle comete che passano una volta ogni 462 anni. I ragazzi invece, pur considerandolo un difficilissimo concorrente sul fronte ragazze, lo stimavano e chiedevano spesso consiglio, lo esortavano a raccontare le sue storie, la sera davanti al falò e si lasciavano avvolgere dalla sua esuberanza ogni sera, quando tutto sembrava piatto e non c'era niente da fare e lui trovava sempre il momento giusto, in quel silenzio d'indecisione per gridare "ANDIAMO"..e quando gli chiedevano "DOVE?", si limitava a rispondere:"...là..". Sono contento perchè finalmente, dopo tanto tempo li rivedrò..Credo siano a Barcellona...o da qualche parte, in Spagna o in Portogallo...O forse ancora altrove.
A presto a tutti. Un abbraccio. Mote sfm

martedì 25 marzo 2008

MOTE SFM ART

Questo post sarà unico perchè conterrà le foto di tutti i quadri firmati mote sfm e verrà aggiornato via via che vi saranno nuovi quadri.



"Autoritratto"
Acrilico su tela 30x40 - Febbraio 2008

"Manìe di grandezza"
Acrilico su tela 40x50 - Febbraio 2008

"l'uomo sogna di volare"
Acrilico su tela 24x30 - Marzo 2008



"Es, Io e Super-io"
Acrilico su due tele 40x100 - Marzo 2008


"Derrèr de la estèna"
Acrilico e carboncino su tela 35x50 - Marzo 2008

"Fine del conflitto" Acrilico su tela 50x40 - Aprile 2008



"Jaber a Varanasi" Acrilico su tela 24x30 - Aprile 2008

"Rei Africa" Acrilico su tela 30x40 - Maggio 2008


"V olt oer i cor di" olio su tela 30x40 - Marzo 2009



"lupo di mare si oppone alla tempesta" olio su tela 24x30 - Settembre 2009

giovedì 10 gennaio 2008

Ricorda ieri, vivi oggi, sogna domani...




Nuovo post da settembre..Quando si dice la costanza..Forse sarebbe stato meglio un inizio pompato, glorioso, avvolgente, evocativo, con tanto di trombe... ma dovrei pensarci su una settimana e finirei col dimenticare di scrivere un nuovo post..
Pensavo di avere poche cose da scrivere, forse nessuna, ma se mi metto davanti a questa griglia, finisce che qualcosa lo dico sempre. Il silenzio è una grande virtù, che non mi appartiene molto, anche se forse da settembre a ora la stavo acquisendo.
"Ricorda ieri, vivi oggi, sogna domani".. questa frase spesso scritta nei diari delle ragazzine insieme a tante altre che tutte ammucchiate perdono ognuna del proprio senso, presa singolarmente è una di quelle che si salva. Perchè? obiettivamente è una sciocchezza..Ma nella sua semplicità è come se racchiudesse la chiave della felicità.... o no? é questa la domanda!
Se uno riuscisse a vivere l'oggi ricordando lo ieri e sognando il domani riuscirebbe a pieno a vivere l'oggi? o perderebbe tempo a ricordare ieri o a sognare domani? Poi non è per tutti un bello ieri da ricordare o un bell'oggi da vivere, quindi a queste persone cosa resta? sognare il domani.. C'è chi ieri ha visto cose atroci, come in Africa ad esempio: la fame, le guerre civili, la malattia, la povertà..I bambini del Ruanda ogni giorno vivono nel terrore della guerra civile, e se pensano al giorno precedente vedono ancora la guerra civile, ancora sangue.. Possono solo sognare un domani senza guerre. Così in Darfur dove la popolazione è sterminata ogni giorno dallo stesso governo sudanese che applica la pulizia etnica.. e così ancora in Sierra Leone o in Burundi o in moltissimi altri stati.. e chi comunque non vive questi strazi, affronta la fame, la sete, la malattia ogni giorno.. e non solo in Africa.. I bambini Pakistani costretti a lavorare senza cibo, picchiati maltrattati.. O in posti come Città del Messico o in Guatemala dove la povertà, la tossicodipendenza, la delinquenza e la criminalità sono a livelli raccapriccianti..
E anche uscendo da questo quadro tragico (ma reale), chi si sente di vivere pienamente l'oggi, ricordando gioiosamente lo ieri e sognando un roseo domani? Chi è che non vede un piatto e sterile ieri, come forse oggi e come probabilmente domani?