Il treno gozzovigliava
i nostri pensieri
torbidi
mentre stavamo capo chino
sui pantaloni
consumati dalla frenesìa dei vent'anni.
Con le mani fredde ci si toccava lo stomaco
brontolante,
in un sordo e annoiato vagito di mucca
che tutti noi ascoltavamo
attentamente,
nell'illusione di
escludere il resto
eludere il treno
evadere dal tempo,
martellante.
Sorridevamo.
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3 commenti:
che in realtà non lo è?
Direi che questa poesia è scritta bene, ma il contenuto si sgretola appena lo si cerca di agguantare.
C'è sia spensieratezza che tristezza. E'bella e dimorto strana. In realtà non dice niente, perché tutto sta all'interpretazione soggettiva.
P.S. con questa nota bramo di interloquire approfonditamente fin nei meandri del subconscio statico, giacchè infine possiate conseguentemente giungere alla conclusione che questo P.S. non vuol dire un cazzo
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